La mostra Kiefer a Milano rappresenta uno degli appuntamenti culturali più rilevanti del 2026 e si inserisce nel calendario delle grandi esposizioni internazionali che Palazzo Reale dedica ai protagonisti dell’arte contemporanea. A partire da febbraio 2026, la Sala delle Cariatidi accoglie Kiefer. Le Alchimiste, un progetto monumentale e site-specific concepito appositamente da Anselm Kiefer per uno degli spazi più simbolici della città.
In questo contesto di straordinaria rilevanza storica e culturale, Ad Artem è didattica ufficiale della mostra, curando visite guidate e percorsi educativi pensati per accompagnare pubblici diversi – scuole, gruppi organizzati, singoli visitatori e famiglie – alla scoperta di un’opera complessa, stratificata e profondamente attuale.
Anselm Kiefer: arte, memoria e responsabilità civile
Anselm Kiefer è tra i più acuti osservatori della società contemporanea. Nato nel 1945 in Germania, all’indomani della Seconda guerra mondiale, l’artista ha costruito nel corso dei decenni una ricerca visiva capace di affrontare i grandi temi della storia, della memoria collettiva e della responsabilità individuale. La sua opera intreccia mito e filosofia, spiritualità e scienza, alchimia e ragione, dando vita a una narrazione epica che attraversa l’intera vicenda dell’umanità.
In ogni mostra Kiefer, l’artista mette in scena una riflessione profonda sul ruolo dell’arte nella società civile. Le sue opere non cercano una bellezza consolatoria, ma invitano a una presa di coscienza, a uno sguardo più attento e consapevole verso quei valori di umanità che oggi appaiono fragili e spesso dimenticati. È in questo senso che Kiefer si impone come una delle figure centrali dell’arte contemporanea: un artista che non rinuncia alla complessità, ma la assume come strumento di conoscenza.
La mostra Kiefer a Palazzo Reale Milano
Il progetto espositivo milanese nasce da un invito ad Anselm Kiefer a confrontarsi con la Sala delle Cariatidi di Palazzo Reale, uno spazio carico di memoria storica e simbolica. Costruita nel XVIII secolo e gravemente danneggiata dai bombardamenti del 1943, la Sala conserva ancora oggi le ferite della guerra, volutamente non ricostruite, come monito e testimonianza.
Dopo una lunga visita a Palazzo Reale nel 2024, Kiefer inizia a elaborare un progetto pensato specificamente per questo luogo. La mostra Kiefer Milano si configura così come un’opera site-specific in cui le grandi tele dialogano direttamente con l’architettura, con le rovine e con l’energia di uno spazio che è al tempo stesso luogo di distruzione e di rinascita.
Kiefer. Le Alchimiste: un racconto monumentale
Cuore della mostra è il ciclo di oltre quaranta grandi teleri che occupano la Sala delle Cariatidi come una sequenza narrativa continua. Le opere danno voce a figure femminili spesso rimosse dalla storia ufficiale: donne alchimiste, studiose e ricercatrici che, tra Medioevo ed età moderna, hanno contribuito allo sviluppo del sapere scientifico e filosofico, sfidando le convenzioni della loro epoca.
L’alchimia, per Kiefer, non è solo una pratica pre-scientifica, ma una potente metafora della trasformazione: della materia, della conoscenza, dell’essere umano. Attraverso simboli, riferimenti mitologici e materiali carichi di significato – piombo, cenere, paglia, terra – l’artista costruisce un linguaggio visivo che parla di metamorfosi interiore e di rigenerazione.
Tra le figure evocate spicca Caterina Sforza, legata alla storia di Milano, insieme a Isabella d’Aragona, Mary Anne Atwood, Sophie Brahe e molte altre. Il risultato è un pantheon femminile che restituisce dignità e visibilità a protagoniste dimenticate, inserendole in un racconto che attraversa secoli di storia, tra magia e illuminismo.
La Sala delle Cariatidi: spazio simbolo della memoria
La scelta della Sala delle Cariatidi non è neutra. Questo ambiente, con le sue quaranta sculture neoclassiche mutilate dai bombardamenti, è diventato nel tempo un simbolo della memoria collettiva e della ricostruzione. Nel corso degli anni ha ospitato artisti e progetti fondamentali, tra cui l’esposizione di Guernica di Picasso nel 1953, presentata proprio nel luogo segnato dalla devastazione bellica.
All’interno di questo contesto, la mostra Kiefer a Milano acquista un significato ulteriore: le opere dialogano con le rovine, amplificando il tema della memoria storica e trasformando lo spazio in un luogo di riflessione sul passato e sul presente.
Ad Artem didattica ufficiale: visite guidate e percorsi educativi
In occasione della mostra Kiefer. Le Alchimiste, Ad Artem è didattica ufficiale a Palazzo Reale, con un progetto educativo articolato e in continua elaborazione. Le visite guidate Ad Artem sono pensate per offrire strumenti di lettura accessibili ma rigorosi, capaci di accompagnare il pubblico all’interno di un’opera complessa e stratificata.
Il progetto didattico si sviluppa attorno ad alcuni concetti chiave:
-
Trasformazione, come principio fondante dell’alchimia e dell’arte di Kiefer
-
Materia, intesa come linguaggio espressivo e memoria del tempo
-
Simbolo, tra riferimenti mitologici, storici e filosofici
-
Memoria, dalla storia collettiva all’esperienza individuale
-
Site-specific, come dialogo tra opera e spazio
Accanto alle visite guidate, Ad Artem sta progettando visite con attività laboratoriale, pensate per stimolare osservazione, riflessione e partecipazione attiva, in particolare per scuole e famiglie.
Kiefer Milano: un’esperienza di conoscenza
La mostra Kiefer Milano non è solo un evento espositivo, ma un’esperienza che invita a interrogarsi sul ruolo dell’arte nella società contemporanea. Attraverso un linguaggio monumentale e poetico, Anselm Kiefer costruisce un ponte tra passato e presente, tra distruzione e rinascita, tra conoscenza e immaginazione.
Grazie al lavoro di mediazione culturale di Ad Artem, la mostra diventa un’occasione privilegiata per avvicinarsi all’arte contemporanea come strumento di pensiero critico e di consapevolezza. Le visite guidate alla mostra Kiefer accompagnano il pubblico in un percorso che non offre risposte immediate, ma apre domande, stimola connessioni e invita a sostare nella complessità.